“Uno scrittore che vuole uccidere i suoi personaggi?”

“E cosa c’è di male?”

“Niente. Ci vedo della rabbia dietro. Ecco tutto”, disse lei sorridendogli con lentezza. Cosa cerchi nascondere? Cos’è che non vuoi far venire galla, ci hai mai riflettuto?”

“Dacci un taglio”, disse con tono enfatico, in modo da evitare i possibili risvolti analitici della questione. “Non ho voglia di riscrivere le idee di un uomo morto. È questa storia del mio eroe. Appena riesce a trovare i personaggi quelli non gli danno tregua. Ecco perchè che li vuole morti.”

“Questo è amore.”

“No, questo significa che sono stufo di riscrivere all’infinito le stessa robaccia”

“A volte mi spaventi, lo sai?”, gli disse prendendo una cartella dal cassetto. “Quello che non capisci è che le nozioni sono come desideri. Se non li esprimi muoiono”.

Eddie non aveva mai smesso di guardare quella giovane donna dall’accento latino-americano. Più che la sua opinione quello che contava era la sensibilità con cui utilizzava la lingua per organizzare i pensieri. Quella comprensione riflessa di chi non è nato nel posto in cui vive la portava sempre a scegliere le sue parole in maniera scrupolosa, un’esattezza che provocava in Eddie una reazione immediata, come si fosse trattato di un presagio. Le ricordava sua nonna, una donna modesta, molto religiosa, che aveva l’assurda convinzione di tenere a bada i propri pensieri al fine di scacciare il male, e raccontava a Eddie che le parole pur non avendo le ossa possono frantumarsi. La sua definizione di male non era fondata sulla fede; c’era l’ingerenza di una sorta di comprensibile invidia umana che perseguitava chiunque esprimesse apertamente un desiderio. Cresciuto con una donna simile Eddie aveva una passione particolare per chi si nascondeva nelle parole, chi confondeva le proprie intenzioni tramite qualche banale preferenza linguistica, come un segnale di riconoscimento. E in qualche strana maniera era proprio quello che stava facendo la sua agente. Da come lei lo trattava sembrava che lui avesse il compito di decifrare qualcosa.

“Non ti è piaciuto, eh?”

“Moltissimo! È quasi vero…c’è solo una cosa che mi sfugge. Perché il tuo eroe deve soffrire di amnesia?”

“Ma che stai dicendo? Mica soffre si amnesia.”

“Ne sei sicuro? L’ho letto due volte.”

“E io l’ho scritto. Il mio eroe non ha mai sofferto e mai soffrirà di amnesia. Okay, cos’è che stai evitando di dirmi? Spara.”

“Hai bisogno di un finale diverso”, disse riponendo la cartellina al suo posto. “E io ho bisogno di qualcosa che mi aiuti a venderlo. Ecco qualche consiglio.”

Non voleva invecchiare senza il ricordo di essere stato indispensabile almeno una volta nella sua vita, necessario in qualche un momento cruciale in cui un suo gesto avrebbe potuto distruggere o salvare una vita, necessario come Dio agli occhi di qualcuno che non aveva nessuna possibilità di fare confronti, il che avrebbe fatto sembrare Eddie una persona generosa. Non buona, ma generosa, in modo da far tornare i conti tra la sua naturale inclinazione a mantenere le distanze dalla gente e l’unica occasione in cui aveva scelto di non farlo. È questa la grandezza di tutti i salvatori. I suoi peccati non valgono come verità, perché è solo grazie alla riconoscenza di coloro che hanno ricevuto la sua grazia che Eddie entrerà nella storia.

 

      --Il Cielo Nel Tuo Sogno, Kritiki Editore

 Tradotto in lingua italiana da V. Raimo & E. Repanta